Come mai le scorie radioattive nelle rappresentazioni cinematografiche sono verdi?
Abbiamo visto qualche giorno fa che i reattori nucleari emettono una luce di colore blu per via dell’effetto Čerenkov, e abbiamo visto come questo abbia influenzato la letteratura fantascientifica (da cui il dott. Manhattan in smoking come immagine profilo). Ma perché invece i rifiuti radioattivi, e più in generale tutti i materiali radiotossici, sono quasi sempre associati al colore verde (come nell’inconfondibile fotogramma della sigla dei Simpson)?
Perché il verde è il colore della luce emessa da orologi e da altri strumenti radio-luminescenti molto diffusi nei primi decenni del ‘900. Questa luminescenza veniva ottenuta pitturando le lancette degli orologi e i numeri del quadrante con una vernice contenente Radio 226 e Solfuro di Zinco drogato con Rame o Argento: il Radio, decadendo, emette radiazioni alfa e gamma, e queste ultime eccitano le molecole di Solfuro di Zinco, stimolandole a emettere radiazione luminosa.
Il drogaggio in Rame o Argento favorisce la diffusione di determinate frequenze luminose rispetto ad altre, a causa dello scattering di Rayleigh, e quindi dà alla luce un colore specifico (in questo caso il verde).
Gli orologi al radio purtroppo divennero tristemente famosi per via della vicenda delle “radium girls”, le ragazze del Radio.
Le “radium Girls” erano operaie addette alla pittura dei quadranti e delle lancette degli orologi radio-luminescenti per la United States Radium Corporation, azienda fondata nel 1914.
La pittura veniva effettuata con dei pennelli dalla punta sottile, che le ragazze inumidivano con le labbra per renderla più fine, incoraggiate in questo dai proprietari della fabbrica, che avevano assicurato loro che la vernice era innocua; alcune ragazze si decoravano occasionalmente anche le unghie e i denti con la stessa vernice.
Il Radio 226, se ingerito, è estremamente pericoloso, e molte operaie si ammalarono e/o morirono per avvelenamento da radiazioni – non si è mai riusciti a risalire al numero esatto.
La vicenda delle ragazze del Radio acquisì particolare rilievo a livello giuridico, in quanto proprio in quella circostanza si stabilì per la prima volta negli USA che un dipendente aveva il diritto di denunciare il proprio datore di lavoro.
Gli orologi al Radio rimasero in commercio ancora per molti anni, senza particolari conseguenze sulla salute di chi li portava: le emissioni gamma del Radio sono infatti piuttosto deboli, mentre le emissioni alfa sono pericolose solo in caso di irradiazione interna, e venivano efficacemente schermate dalla cassa dell’orologio.
Capitarono tuttavia alcuni casi di avvelenamento da radiazioni, dovuti a ingestione o inalazione accidentale di Radio a seguito di rottura o danneggiamento di un orologio: a seguito di tali eventi tutti i prodotti contenenti Radio 226 vennero ritirati dal mercato.
Oggi si possono ancora trovare prodotti radio-luminescenti che sfruttano il Trizio (molto meno pericoloso), ma nella maggior parte dei casi per far brillare le cose al buio si preferisce sfruttare fenomeni di fluorescenza.
Il colore verde fosforescente di quegli orologi che brillavano al buio è invece diventato nell’immaginario collettivo il simbolo della radioattività e, in particolare, della radio-tossicità.
-Luca