Le radiazioni causano il cancro?
Sì e no. Dosaggi molto elevati di radiazioni (superiori a 1 Sv) possono causare avvelenamento da radiazioni (radiation poisoning). Una dose elevata ricevuta in un tempo molto breve può causare sindrome acuta da radiazioni (ARS) e può addirittura essere letale.
Per quanto riguarda i casi di tumore, invece, gli effetti delle radiazioni sul corpo umano non sono chiari. L’unica coorte di popolazione esposta ad una dose elevata di radiazioni su cui si sono potuti effettuare studi epidemiologici sono stati i sopravvissuti delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Tuttavia l’esplosione delle bombe atomiche ha comportato anche il rilascio di un’enorme ondata di calore, ed è noto che l’ipertermia causa mutazioni cellulari che possono tradursi in tumori, pertanto è impossibile escludere correlazioni spurie.
Successivi studi sulla popolazione colpita dalla nube radioattiva causata dall’incidente di Chernobyl sono stati in grado di stabilire un rapporto di causa-effetto tra UNO specifico elemento radioattivo (Iodio 131) e UNO specifico tipo di tumore (quello alla Tiroide, per fortuna tra i più trattabili).
Per tutti gli altri elementi radioattivi (come il Cesio 137 e lo Stronzio 90, entrambi prodotti di fissione) non si hanno dati certi, ma si preferisce comunque adottare un approccio “better safe than sorry”.
Per dosaggi bassi (<100 mSv) non esiste evidenza scientifica di danni biologici: questi sono previsti dal modello LNT (Linear No-Threshold), ma vi è un consenso sempre più ampio circa il fatto che si tratti di un modello da rivedere. Studi effettuati su popolazioni particolarmente esposte alle radiazioni, come gli operatori dei laboratori di Los Alamos (cuore dell’industria atomica militare americana) o gli abitanti di Ramsar (luogo con una radioattività naturale tra le più alte del pianeta), non hanno mostrato tassi di tumore significativamente differenti da quelli del resto della popolazione.
Uno studio del 2005, effettuato su un campione molto ampio di popolazione, mostra che un’esposizione limitata alle radiazioni non ha effetti sulla salute.
Esistono anche modelli secondo i quali bassi dosaggi di radiazioni potrebbero avere effetti positivi sulla salute (ipotesi dell’ormesi radiologica): anche in questo caso i dati al momento non consentono di dare una risposta definitiva.
In foto: l’andamento del modello LNT confrontato con l’ipotesi dell’ormesi radiologica. La zona in cui la curva finisce sotto l’asse delle ascisse rappresenterebbe la zona in cui le radiazioni hanno un effetto benefico sulla salute, mentre la discesa a dosi molto elevate dipende dal fatto che oltre una certa soglia le radiazioni uccidono i tessuti, e quindi la probabilità che le cellule mutino in cellule tumorali diminuisce (questo fenomeno è stato osservato per lo Iodio 131) – ovviamente a dosaggi molto elevati entrano in gioco gli effetti dell’avvelenamento da radiazioni, che non sono misurati dalla curva, la quale mostra solo l’andamento della probabilità di contrarre un tumore.
Oggi gli unici dati statisticamente significativi che abbiamo sono nella zona di andamento lineare a dosaggi elevati, ed è quindi impossibile estrapolare l’andamento generale (queste due curve non sono le uniche due possibili: esistono anche modelli lineari con soglia, modelli quadratici, etc.).
-Luca