#10.1 MA IL NUCLEARE NON È PERICOLOSO?

Pericolo, rischio, e rischio percepito – parte prima.

Pericolo: danno potenziale in caso di evento negativo.

Rischio: pericolo x probabilità che l’evento si verifichi.

Rischio percepito: valutazione individuale dei primi due (spesso confusi tra di loro), quasi sempre effettuata mentula canis.

Gli esseri umani sono strani, lo sappiamo, ma, quando si tratta di analizzare i rischi, le loro scarse capacità logico-matematiche, combinate con pessimi processi decisionali, li rendono più strani che mai.

Prendiamo ad esempio l’attraversare la strada: in senso tecnico si tratta di un’attività pericolosa, dal momento che, se si viene investiti da un’auto, si può morire, e ad un alto danno potenziale corrisponde un alto tasso di pericolo.

Ma si tratta di un’attività rischiosa? Dipende. Se stai attraversando in prossimità di un semaforo e col verde, la probabilità di venire investito è molto bassa, quindi no.

Se stai attraversando un’autostrada dopo aver scavalcato le barriere, decisamente sì.

Altro esempio: i mezzi di trasporto. L’aereo è sicuramente il più pericoloso, dal momento che un incidente aereo può potenzialmente causare molte vittime, ma in realtà la probabilità che questo avvenga è talmente bassa da far sì che prendere l’aereo sia 10 volte meno rischioso che andare a piedi o in treno, 30 volte meno rischioso che andare in macchina e 300 volte meno rischioso che andare in moto.

Se trasliamo questo discorso alle fonti energetiche, e al nucleare in particolare, la faccenda si fa drammatica.

Le persone hanno in media una percezione piuttosto sballata di quanto l’energia atomica sia pericolosa, e una percezione agli antipodi della realtà di quanto sia rischiosa.

È opinione diffusa che il nucleare, almeno in termini potenziali, sia pericolosissimo, e che un incidente in una centrale possa causare una devastazione senza precedenti. Peccato che non sia assolutamente vero, e che quest’idea derivi essenzialmente da un’associazione inconscia tra il nucleare civile e quello militare.

Lo ripeterò altre volte, spiegando il perché nel dettaglio, ma una centrale nucleare NON PUÒ ESPLODERE: non può trasformarsi in una bomba, non può radere al suolo una città o un continente, e questo non per via delle misure di sicurezza, ma perché è fisicamente impossibile che succeda.

Nemmeno il reattore 4 di Chernobyl è “esploso” nel senso atomico del termine: c’è stata un’esplosione di vapore saturo che ha scoperchiato il nocciolo e causato una contaminazione radioattiva, non certo una detonazione dovuta ad una reazione a catena incontrollata di fissioni.

Ovviamente una dispersione di radiazioni è un evento pericoloso, ma anche qui il pericolo percepito è normalmente molto superiore a quello reale: a meno di non trovarsi nelle immediate vicinanze dell’epicentro del fallout, è assolutamente impossibile assorbire una dose letale, e il pericolo resta “solo” quello di un tumore indotto da radiazioni.

Che per carità, è una cosa grave, qui però entra in gioco il concetto di rischio: qual è la probabilità che succeda?

Bisogna moltiplicare la probabilità di un incidente nucleare che causi una dispersione radiologica esterna all’impianto (evento accaduto tre volte in settant’anni di nucleare civile con centinaia di reattori funzionanti nel mondo) per la probabilità di assorbire una dose elevata di radiazioni, per la probabilità che queste causino una mutazione cellulare maligna.

Il risultato non è basso, è infinitesimo.

Talmente piccolo da far sì che, alla prova dei fatti, il nucleare sia meno rischioso sostanzialmente di tutte le altre fonti di approvvigionamento energetico, rinnovabili incluse.

To be continued…

-Luca

In foto: il tasso di rischio per le differenti fonti energetiche mediato sulla produzione di energia, con due stime diverse per il nucleare, la cui più recente è da considerarsi come più affidabile. Fonte: Our World in Data